Perché questo progetto

Perchè questo progetto

La speranza di vita è connessa alla pratica del movimento

Gli anziani che, anche solo sporadicamente, svolgono esercizio fisico, hanno maggiori probabilità di vivere per un tempo più lungo (Sundquist et al., 2004). Il movimento contribuisce al benessere dell’individuo, riducendo il rischio di sviluppare patologie che possono condurre alla disabilità (Heyward, 2004); inoltre, la pratica di attività motoria produce nell’anziano molteplici benefici, tra gli altri:

  • sulla funzione e sulla diminuzione di rischio cardiovascolare (Molmen, 2012);
  • sulla riduzione della massa grassa (Kay e Singh, 2006);
  • sulla stimolazione della funzione osteoclastica dell’osso (Hannan et al., 2000);
  • sulla diminuzione del rischio di disabilità (Daniels et al., 2008);
  • sul miglioramento dello stato generale di salute (Vogel et al., 2009);
  • sulla percezione di autoefficacia (Netz et al., 2005);
  • sull’umore attraverso la limitazione di stress, ansia e depressione (Kritz-Silverstein, Barret-Connor e Corbeau, 2013);
  • a livello di memoria, funzioni esecutive e velocità di elaborazione cognitiva (Kramer et al., 2003).

Le esigenze a cui si vuole andare incontro con il progetto sono quelle di promuovere le attività motorie con le sue peculiarità durante la senescenza, correlandole allo stato parafisiologico di fragilità dei soggetti anziani, ai residui funzionali postraumatici, alle abilità motorie residue post-malattie (neurologiche, motorie, dismetaboliche), alle capacità cognitive e di apprendimento dei soggetti stessi, disegnando un percorso motorio possibile per gli anziani che intendono intraprendere attività, quale la pesca sportiva, che ben si presta ad essere praticata senza troppe difficoltà da soggetti in età avanzata.